La Reliquia del Beato Carlo Acutis a Sarsina

La Reliquia del Beato Carlo Acutis a Sarsina

La concattedrale di Sarsina è piena di fedeli nella mattina del 2 marzo 2025 durante la S. Messa delle ore 11,00.

Sono due le occasioni di gioia e di incontro.

La prima è l’occasione per tutto il popolo sarsinate di salutare il vescovo Douglas, che raggiunta l’età di 75 anni viene, per disposizione di Diritto Canonico, sollevato dal pesante incarico di direzione di una diocesi. I fedeli e i sacerdoti presenti, attraverso don Rudy esprimono tutto il loro affetto e attaccamento al loro vescovo che sentono profondamente legato con il cuore al territorio dove per tanti anni ha condiviso gioie, preoccupazioni, momenti belli e drammatici, esperienze e amicizie. Le porte della concattedrale e il cuore dei sarsinati rimarranno sempre aperte per lui e sarà raccomandato sempre nelle preghiere alla Madonna.

La seconda occasione di gioia è la presenza di un’immagine, un bel quadro del beato Carlo Acutis (che il 27 aprile, Giubileo degli adolescenti, verrà proclamato santo) accompagnato da una reliquia di Carlo che rimarrà nella cattedrale di Sarsina per la devozione dei fedeli. Le parole di don Rudy al termine della messa e prima della benedizione vescovile dell’immagine e della reliquia, ci ricordano che la reliquia è stata donata a Sarsina grazie ad Omar Fabbri che durante un incontro a Prato dell’associazione Acos della quale fa parte, ebbe modo di ascoltare la testimonianza della madre di Carlo Acutis. Omar avrebbe voluto invitare la madre a ripetere questa testimonianza anche nella sua diocesi, a Sarsina. Purtroppo, in questo momento, in prossimità della santificazione a Roma del figlio, non è stato possibile organizzare un incontro. Attraverso l’Acos di Prato e grazie al Postulatore per la causa di Carlo Acutis è stato possibile avere in dono la preziosa reliquia dei suoi capelli (Ex capillis). L’immagine una volta benedetta, con solenne processione è stata collocata nella cappella della Madonna. Don Rudy ha affidato a Carlo Acutis in particolare i bambini e i giovani della diocesi perché attraverso il suo esempio d’amore per l’eucarestia e di devozione alla Madonna, siano protetti nel cammino della vita.

Omar Fabbri al termine della giornata ci ha lasciato un messaggio che qui riportiamo: “E’ stato bello aver vissuto questa esperienza che non viene da me, ma mi attraversa; il mio augurio è che l’Acos possa continuare a far del bene agli altri, a far scattare qualcosa negli altri. Noi, per noi stessi non dobbiamo fare nulla, tutto quello che dobbiamo fare è pensare al prossimo come Gesù ci ha insegnato; come hanno fatto quelli che sono venuti dopo di lui e hanno percorso la sua strada fino ai giorni nostri. Anche noi ora dobbiamo seguire quelle orme cercare comunque in ogni contesto, di portare quella sua voce per la comunità, per il bene di tutti.

Ma la realtà é che le vie del Signore sono infinite e usa noi uomini fatti di materia per portare il suo messaggio.
Cristo tramite Carlo ha fatto muovere delle energie che non possono essere comprese…la fortuna che ho avuto è quella di aver vissuto una esperienza fuori dalla mia portata razionale…poi tutto si è compiuto e ora una parte di Carlo è qui a Sarsina.
Quello che succederà ora sarà altrettanto bello…lo sò con certezza…Carlo farà tanto qui da noi e io sarò testimone di quello che farà.
Io sono stato salvato…nel 2022 mi ero perso…stavo sprofondando nel buio. Mia moglie per prima e poi Carlo hanno fatto un vero miracolo…ora devo procedere in questa via e non sprecare tempo.
Devo parlare di Carlo perchè lui mi spinge a farlo”.

https://www.acos-nazionale.it/acos-regionale/emilia-romagna/